Non ci sono dubbi: i tabù sessuali vanno sempre più scomparendo. Di sesso si parla,
si sente, si vede ovunque: cinema e tv, pubblicità e canzoni, ogni genere di
divulgazione scientifica e culturale. Ma tutta questa evidenza della sessualità ha
prodotto un calo delle problematiche sessuali?Purtroppo non ci sono dubbi nemmeno nella risposta: assolutamente no!
Piuttosto che di un aumento della pubblica conoscenza di questo delicato e prezioso aspetto delle relazioni umana dobbiamo infatti parlare di caos informativo, fraintendimenti e spesso banalizzazione.
I miti intorno al sesso al massimo si modificano al passo coi tempi, ma sempre miti rimangono. L’ultimo della nostra epoca? La vita sessuale deve essere attiva e passionale per l’intera esistenza, non influenzabile da nemmeno quello che un tempo era un freno universalmente condiviso: l’avanzare dell’età: sempre nuovi composti oggi garantiscono alla persona anziana un accesso alla sessualità a piacimento , talvolta a dispetto della sua salute generale.
Secondo un altro mito la sessualità dovrebbe essere appassionata e attiva per intensità e frequenza per tutta la durata della vita di coppia. Eppure, in barba al mito, non è così, le coppie lo dichiarano a più riprese in ogni ricerca che indaga questo aspetto: maggiore è la durata di una relazione maggiormente il desiderio oscilla, il suo andamento è incostante e tortuoso.
Il dato appena citato si fa particolarmente evidente in quelle coppie dove entrambi sono impegnati professionalmente (e oggi sono la maggioranza): gli impegni lavorativi con il loro stuolo di preoccupazioni, le inevitabili faccende domestiche, i figli (quando ci sono e quando non ci sono), la stanchezza lasciano sempre meno tempo (e voglia) all’amore.
Eccolo qui un primo nodo psicologico: se la coppia è vittima del mito del “sesso senza se e senza ma”, e non riconosce l’influenza di tutti questi fattori sul proprio desiderio sessuale, finisce per reagire con grande inquietudine al calo, all’oscillazione e talvolta alla perdita di desiderio sessuale e come conseguenza si possono sviluppare veri disturbi nella sfera sessuale.
Un altro mito pernicioso è quello per cui la felicità tra due partner dipende solo da una intensa e condivisa attività sessuale. Non voglio qui affermare che tale aspetto non sia importante ma attenzione alla sovrastima di questo elemento della vita di coppia perché ha come conseguenza il balenare di dubbi e paure: “non piaccio più?”, “ho perso la mia capacità seduttiva?”, “non ho abbastanza desiderio?”, “non sono bravo/a?, non lo/a soddisfo più?”
Al contrario, con l’aumento della complessità delle nostre esistenze, oggi più che mai, la vita di coppia si fonda sulla condivisione di un progetto, di un’insieme di valori, di sentimenti, di crescita comune, il che vuol dire anche saper aspettare e rispettare i tempi propri e del nostro partner.
Allo psicologo spetta il difficile compito di ricordare la dura realtà ma anche possibili aspetti positivi, eccoli:
1) il desiderio per sua natura è soggetto ad oscillazioni, l’intensità degli inizi non può
durare per sempre, ma anche la costanza nell’essere presenti e il rinnovare la nostra
scelta affettiva sono importanti affinché il desiderio torni di nuovo ad infiammare una
coppia;
2) il desiderio di contatto degli inizi tende a svanire ma può lasciare il posto una
intimità condivisa e meno urgente, condizione altrettanto desiderabile;
3) in una vita in cui siamo spesso costretti ai contatti sociali, diventa indispensabile avere spazi di solitudine in cui persino il partner è di troppo, rispettare questi spazi vuol dire amare l’altro e può anche giovare al desiderio;
4) l’innamoramento mette il partner al centro del nostro universo ma dopo un po’ torna il bisogno di amici, familiari e persino nuove conoscenze; questo non significa desiderare meno il proprio partner, al contrario può essere l’occasione per delle vite più ricche.
Infine un ultimo mito: “di sesso non si parla, il sesso si fa”. La sua conseguenza? L’incapacità diffusa tra le coppie di parlare di questi argomenti come se discutere di desiderio e sesso voglia dire dichiarare un fallimento in atto. Niente di più falso! tanto e vero che se ci si ostina è il corpo a parlare per noi ed ecco che arrivano le vere e proprie problematiche sessuali individuali o di coppia. In questi casi, infatti, l’aiuto di uno psicologo si concentra nel trattare tali difficoltà come un linguaggio: cosa si vuol comunicare al partner o a noi stessi con tali sintomi?
Parlate di sesso, dunque, con serietà e sensibilità, in coppia, con amici di fiducia o da noi psicoterapeuti, l’importante e sapersi scoprire individui dotati di una propria particolarità e singolarità svincolandosi dai falsi modelli, pensati per tutti e validi per nessuno.