1° dicembre, giornata mondiale contro l’AIDS

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Perché bisogna continuare a informarsi e a usare il condom?

Attualmente la popolazione italiana con HIV conta circa 130mila persone ma un sieropositivo su cinque non sa di esserlo.

• Questa incidenza pone l’Italia al tredicesimo posto tra le nazioni dell’Unione Europea

• L’incidenza maggiore è nella fascia di età 25-29, ma in percentuale le nuove diagnosi di infezione da HIV avvengono soprattutto nella fascia d’età 30-39 anni, 40-49 anni e 50-59 anni.

• Nel 2016, la maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da HIV era attribuibile a rapporti sessuali non protetti, che costituivano l’85,6% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 47,6%; MSM 38,0%)

• Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2016 erano maschi nel 76,9% dei casi. Non esiste una sostanziale differenza, in termini di numero di nuove diagnosi, tra chi ha acquisito l’infezione attraverso rapporti eterosessuali (45%) e tra gli uomini che hanno avuto rapporti sessuali con uomini (41%). 

• Nel 2016 sono stati segnalati 778 casi di AIDS. Da segnalare il dato che oltre il 50% dei casi di AIDS, era costituito da persone che non sapevano di essere HIV positive.

 Dopo il Portogallo, l’Italia ha il numero più alto dicasi di AIDS in Europa occidentale e si osserva un lieve decremento del numero annuo delle nuove diagnosi di AIDS

• Nell’ultimo decennio è aumentata la proporzione delle persone con nuova diagnosi di AIDS che ignorava la propria sieropositività e ha scoperto di essere HIV positiva nei pochi mesi precedenti la diagnosi di AIDS, passando dal 20,5% del 1996 al 76,3% del 2016.

Fonte: Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità

 

RIEPILOGANDO:

  • Usare il preservativo, omosessuali e eterosessuali. Sempre.
  • Fare test di controllo ogni 6 mesi (gratuiti e pubblici)
  • Favorire una cultura del rispetto per i più vari orientamenti sessuali, per le persone sieropositive, per una sessualità libera, informata e protetta. A partire dalla scuola media e a finire nei luoghi di lavoro e nei centri per persone anziane (riguardate le fasce di età dei contagiati).
  • Commemoriamo e ringraziamo chi è morto e ha lottato in passato per ottenere cure pubbliche e gratuite. Non sono un diritto in molte parti del mondo e fanno di noi italiani cittadini fortunati. 

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