La pubertà è un momento cruciale per lo sviluppo di un essere umano. Quando gli adolescenti eterosessuali iniziano a sperimentare la loro sessualità e i primi sentimenti romantici per l’altro sesso, gli adolescenti omosessuali si sentono tagliati fuori da questa
esperienza piena di fascino.
La pressione sociale rispetto ai ruoli di genere è molto forte e le persone la cui identità sessuale non corrisponde al modello proposto hanno l’impressione di non aver un posto nel mondo, sviluppando un senso di solitudine, confusione, “anormalità” che, talvolta, può portare persino al suicidio.
Nella pubertà, le persone LGBT sono costrette, per il senso di impotenza generato da
questa situazione, a scegliere tra una doppia vita (eterosessuale in pubblico e omosessuale/bisessuale/trans in privato) o un coming out pubblico.
Il processo del coming out è influenzato da una serie di variabili: il sesso, il gruppo etnico, l’ambiente (urbano o rurale) in cui si vive, i valori e gli atteggiamenti della società, le caratteristiche individuali, le proprie capacità fisiche.
Anche il modo in cui maschi e femmine vengono socializzati ai ruoli di genere tradizionali ha un’influenza sul coming out. Molti psicologi hanno verificato che le ragazze scoprono il loro orientamento omosessuale dopo un periodo in cui hanno sperimentato un’attrazione ‘sentimentale’ o ‘romantica’ con altre ragazze, mentre i ragazzi dopo la scoperta di attrazioni sessuali per altri ragazzi o dopo concrete esperienze sessuali.
Non esistono modelli di ruolo per lesbiche, gay, bisessualie e transessuali. Per i migranti questo problema assume una connotazione ulteriore. Di fatto non esistono personaggi pubblici provenienti dalle minoranze etniche che dichiarano apertamente la loro omosessualità, bisessualità o transessualità con i quali i giovani possano identificarsi. La mancanza di modelli di ruolo contribuisce al senso di isolamento e di bassa auto-stima delle persone LGBT. Essere lesbiche, gay, bisessuali o transessuali e, contemporaneamente, far parte di una minoranza etnica significa avere una condizione sociale minoritaria multipla. Una lesbica nera ad esempio deve lottare contro l’influenza del razzismo, del sessismo e dell’eterosessismo.
Tuttavia, esiste una differenza tra lo stato di minorità legato al proprio orientamento sessuale e quello legato alla propria origine etnica. Le ragazze e i ragazzi LGBT nascono e crescono in famiglie che non hanno previsto il loro orientamento sessuale e spesso reagiscono ad esso con sentimenti negativi di paura, disgusto, odio, senso di colpa. In effetti, i genitori di ragazzi e ragazze LGBT vivono la perdita dell’immagine eterosessuale del loro figlio come se fosse una sorta di lutto.
Al contrario, un ragazzo o una ragazza appartenente a una minoranza etnica cresce in una famiglia che, probabilmente, mostra un orgoglio marcato per il proprio background culturale e dunque sostiene e rafforza l’identità del figlio.
Che cosa significa per me?
Il coming out deve essere una scelta personale e rappresenta un processo continuo. Per questo motivo, è importante trattare con rispetto le decisioni dei ragazzi. Al fine di fornire un supporto adeguato, sarebbe preferibile creare una relazione di fiducia e un’atmosfera empatica nella quale gli adolescenti possano parlare liberamente dei loro bisogni.
Essi dovrebbero essere sostenuti e aiutati a gestire i loro sentimenti e a costruire la propria identità. Un suggerimento importante è quello di rispettare le emozioni degli adolescenti e accettarle per quelle che sono. È bene che coloro che si occupano della salute e del benessere psicofisico dei giovani e gli insegnanti accettino le definizioni di sé del ragazzo senza metterle in discussione.
Ricordate che esistono persone che hanno rapporti sessuali con altre dello stesso sesso ma che non si definiscono omosessuali, bisessuali. È rilevante perciò comprendere quello che i ragazzi intendono quando si auto-descrivono.